Parole nuove dai giornali

fotonotizia

s. f.
    ABBREVIAZIONI
  • * parola mai attestata
    abbr. abbreviato
    agg. aggettivo
    agg.le aggettivale
    ar. arabo
    art. articolo, articolato
    avv. avverbio
    avv.le avverbiale
    cong. congiunzione
    did. didascalia
    ebr. ebraico
    ediz. edizione
    f. femminile
    fam. familiare
    fr. francese
    giapp. giapponese
    gr. greco
    indef. indefinito
    ing. inglese
    inter. interiezione
    intr. intransitivo
    inv. invariabile
    iron. ironico
    it. italiano
    lat. latino
    loc. locuzione
    m. maschile
    n. neutro
    p. pagina
    part. particella
    pers. persiano
    pl. plurale
    port. portoghese
    p. pass. participio passato
    p. pres.participio presente
    prep. preposizione
    pron. pronome, pronominale
    rifl. riflessivo
    s. sostantivo
    s.le sostantivale
    scherz. scherzoso
    spagn. spagnolo
    spreg. spregiativo
    superl. superlativo
    s.v. sotto la voce
    ted. tedesco
    tit. titolo
    tr. transitivo
    v. vedi, verbo

Notizia giornalistica contenuta nella didascalia che commenta una fotografia.

  • Non si pensi che si tratti di una finestra aperta su Palazzo Marino, che tra l’altro guadagna 360mila euro l’anno per l’affitto dello spazio, perché il palinsesto è vario: un altro 25% sarà dedicato alla informazione intesa in senso stretto. Fotonotizie, reportage dal mondo, approfondimenti, ma anche cartoni, video inediti, film. Il tutto, e qui sta la differenza con altri mezzi di comunicazione, con particolari accorgimenti: lo schermo sarà muto e la comunicazione sarà scritta, data la particolarità del luogo. (Marta Bravi, Giornale, 19 dicembre 2007, p. 46, Milano Cronaca).
  • Sui quotidiani apparivano fotonotizie di vecchiette sgomente, con lo spinotto in mano e il video butterato di puntini impazziti. Il sonoro, indisponibile sulla carta stampata con le attuali tecnologie, era certamente «sto decoder der ciufolo». (Michele Serra, Repubblica, 18 novembre 2009, p. 48, Commenti).
  • In principio [la «Padania»] fu il giornale «guerriero» delle origini: un po’ federalista e un po’ secessionista. Voce del «celodurismo» ortodosso dell’Umberto Bossi prima maniera, che lo tenne a battesimo l’8 gennaio 1997 con una prima pagina che era già tutto un programma. Titolo d’apertura: «Ministeri a delinquere». Spalla a firma del segretario della Lega e, di taglio, fotonotizia (un mendicante col cappello in mano) con didascalia: «Uno Stato da abbandonare prima di finire così». Altri tempi, tutto finito. A darne il triste annuncio, ieri, proprio la prima pagina della moritura «Padania», dopo l’incontro di venerdì scorso tra il segretario della Lega, Matteo Salvini, e il presidente dell’Editoriale Nord, Ludovico Gilberti. Epilogo obbligato: dopo la riduzione della foliazione a 12 pagine e il taglio dei costi, il colpo di grazia è arrivato con il taglio dei fondi all’editoria. «La Lega è al risparmio su tutto e quindi non ha rinnovato il proprio contributo all’Editoriale Nord - spiega Salvini -. Ma in questo caso si tratta anche dell’ennesimo bavaglio calato dal governo Renzi che riduce i contributi per l’editoria che esistevano da anni». Scontato l’addio alla carta, resta uno spiraglio per l’online. «Stiamo lavorando per rimanere quantomeno su internet», assicura Salvini. Soluzione al momento tutta da trovare. «Indubbiamente ci sono stati anche errori gestionali interni nel passato ma questa botta del taglio al fondo per l’editoria ha decurtato dell’80% i nostri introiti e poiché la Lega non può più garantirci il contributo che ha sempre dato siamo in ginocchio», conferma la direttrice Aurora Lussana. Paradosso dei paradossi: i sondaggi volano, ma le casse piangono. Lo sanno bene, d’altra parte, i 71 dipendenti (tra la sede nazionale di via Bellerio e quelle locali) del partito di Matteo Salvini: per tutti sono già state avviate le procedure di mobilità. È la rottamazione, bellezza! Che non risparmia neppure la stampa di partito: con «Europa» in liquidazione e «l’Unità» già chiusa, ora è il turno della «Padania». Ultima fermata, per il quotidiano della Lega Nord, il 1° dicembre, quando scatterà la cassa integrazione per i 14 giornalisti e i 5 tipografi. In principio fu il giornale «guerriero» delle origini: un po’ federalista e un po’ secessionista. Voce del «celodurismo» ortodosso dell’Umberto Bossi prima maniera, che lo tenne a battesimo l’8 gennaio 1997 con una prima pagina che era già tutto un programma. Titolo d’apertura: «Ministeri a delinquere». Spalla a firma del segretario della Lega e, di taglio, fotonotizia (un mendicante col cappello in mano) con didascalia: «Uno Stato da abbandonare prima di finire così». (Stampa, 9 novembre 2014, p. 9, Primo Piano).
  • comincia a fare rumore il silenzio forzoso a cui [Sergio] Mattarella costringe i giornali italiani. È andato a Berlino, a Parigi e in Vaticano, ha ricevuto il segretario generale dell'Onu e il presidente del Ppe, ha condotto una seduta del Csm e ha firmato leggi discusse. In altre stagioni il capo dello Stato avrebbe conquistato sempre la prima pagina, invece ormai anche i quotidiani che storicamente seguono più da vicino il Colle sono passati alle fotonotizie. (Massimiliano Scafi, Giornale, 4 aprile 2015, p. 8, Interni).
Già attestato in: Repubblica, 9 febbraio 1991, p. 10, Politica estera
Tipo: Confissazione / Prefissoide
Formanti: foto-, notizia

Pubblicato in: 2006 parole nuove, Milano 2005
Grande dizionario italiano dell’uso, Torino 2007 (1991)